RelazioniAMOci

10 e 11 Luglio 2021

Seminario Teorico-Pratico

Binomi: Max 6 – Uditori: Posti limitati

Come si manifestano i sistemi emozionali, come li elabora il cane in famiglia?
Specialmente se è una famiglia mista, umano-canino con più cani? Come si fa ad aiutare un cane a vivere bene gli impulsi innati ed esprimerli appropriatamente in un contesto urbano, senza inibirli e senza strafare?
Come avviare un dialogo non verbale? Come promuovere un processo culturale in famiglia dove il cane o i cani sono parte attiva?
Come agisce l’educazione cognitivo-relazionale-empatica?
Vediamo la proposta di un percorso di conoscenza reciproca, alla ricerca di una “etimologia espressiva non-verbale” comune.
• Proviamo a sperimentare il dialogo attraverso l’attivazione della sensorialità fisica e psichica, quello che io chiamo “Dialogo tattile” e “Con-tatto vocale”.
• La dinamicità e l’interscambiabilità dei ruoli familiari fra individui non imparentati. Come il cane non esprime il ruolo che gli è assegnato, ma incarna il ruolo che gli è congeniale.
• La conoscenza e accettazione degli umani di famiglia, di amici, parenti, passanti.
• Cose condivise e cose private. La gestione da parte del cane delle sue cose, dell’osso, dei giocattoli e del cibo in casa con gli altri membri della famiglia canina.
Senza paura, impariamo a creare relazioni sane col cane che vive con noi, per stare bene e godere della compagnia reciproca.
Per me il cane ha senso nelle nostre vite se gli permettiamo di portarci al di là delle barricate, delle sovrastrutture. Aumentando i suoi gradi di libertà e di bilanciamento comunicativo è come se accogliessimo la nostra libertà espressiva e creativa.
Liberando ci liberiamo.
Spesso chi adotta un cane lo vuole poi imbrigliare in una serie di richieste di una società, quella umana occidentale, che è una prigione fisica e psicologica per il cane. Se però ce ne accorgiamo, vediamo che questo macroorganismo (la Società) non è salutare neppure per noi. La strada è riattivare la radice di sé stessi, ergersi nel fusto e creare la chioma che porta qui il futuro.
Se mi lascio accompagnare dal cane, cioè se faccio poco, osservo molto e ascolto con la “psiche in mano”, lui può trovare dove aprire il suo nuovo sentiero, come lasciare che mi raggiunga il suo progetto di vita, perché ogni animale, ogni essere vivente ne ha uno. Facendo questo è possibile che il cane ci aiuti a riabbracciare il nostro, con le conoscenze dell’adulto, con lo stupore del bambino, con la saggezza dell’incontro con la propria anima. Ci liberiamo a vicenda e creiamo non per accontentarci, ma per essere felici. Felici insieme, felici distanti, in autonomia, ognuno dedito alle cose che piacciono di più, anche e soprattutto se le cose che ci piacciono, sono cose diverse.

Info, prezzi ed iscrizione: info@animagea.com
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